La salute e la sicurezza sul lavoro sono obiettivi chiave che vanno perseguiti tramite una cultura della prevenzione che si crea, innanzitutto, con la corresponsabilizzazione del lavoratore nei processi aziendali e con la formazione e l'informazione dello stesso. I lavoratori sempre di più oggi sono percepiti non sono solamente come soggetti tutelati ma anche attori capaci di un ruolo attivo: devono essere consapevoli delle condizioni del proprio ambiente di lavoro, dell'utilizzo dei dispositivi di sicurezza e partecipanti alla valutazione dei rischi e nella prevenzione. La norma di riferimento è il "Testo Unico della sicurezza sul lavoro” (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., così come modificato dal Decreto Legislativo n.151/2015), elaborato recependo le direttive comunitarie che si basano sul principio della programmazione e della partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo di miglioramento delle condizioni di prevenzione e tutela della salute sul luogo di lavoro. Il Testo elenca le misure generali di tutela del sistema di sicurezza aziendale, che vengono poi integrate dalle misure di sicurezza previste per specifici rischi o settori di attività (es. movimentazione manuale di carichi, videoterminali, agenti fisici, biologici e cancerogeni, etc.).Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, unitamente al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, all'INAIL ed ad altre istituzioni pubbliche e private, realizza numerose iniziative per la divulgazione della cultura della sicurezza per creare una generazione di lavoratori consapevoli dei rischi che si incontrano sul luogo di lavoro e responsabili dei comportamenti che si devono tenere negli ambienti di lavoro, ma tutto questo non basta se anche tu non fai la tua parte.
Capita talvolta di sentire, anche da operatori del settore, frasi come: "i clienti non sono lavoratori pertanto le norme di sicurezza non si applicano" o addirittura in ambito scolastico :"gli studenti in condizioni normali non vengono considerati lavoratori, quindi non si applica il Decreto 81" ma tutto ciò è corretto ?
Una delle più interessanti novità introdotte nell'ormai lontano 2008 dal Testo Unico della Sicurezza (D.Lgs 81/2008) riguarda l'obbligo statuito dall'Art. 26 di analizzare e conseguentemente regolarizzare le INTERFERENZE. Molto spesso però non è chiaro se le previsioni dell'Art. 26 debbano essere seguite